COME E’ STATO REALIZZATO IL PRESEPE NATALE 2017

Costruire un presepio di 12 metri quadri da zero non è un'impresa facile. Nel 2014 si incominciò a rappresentare la Natività nel paese di San Carlo. Dopo il 2016 si è pensato che il progetto avesse raggiunto un limite e che sarebbe stato stimolante cambiare soggetto. L’idea è stata di rappresentare la Natività in un paesaggio di montagna, in modo particolare delle montagne della provincia di Bologna. Come contesto venne scelta la località di Madonna Dell’Acero, luogo di pellegrinaggio anche per molti Sancarlesi. La prima cosa da fare è stata la progettazione della scenografia, a grandi linee, per avere un'idea di cosa costruire e di come costruirla.

La seconda intenzione era quella di migliorare in modo significativo l’impianto elettrico, in modo da non avere imprevisti. Il presepe 2016 era elettricamente controllato da una centralina programmabile, a libera licenza, di nome Arduino. Questa scheda deve essere collegata alle periferiche in moda da controllarle. Alcune uscite essendo a 12V necessitavano di transistor per il controllo della dissolvenza. Per migliorare la connessione Arduino – periferiche si è pensato di realizzare una scheda elettronica integrata dove, da un lato far arrivare alimentazione per l'intero presepe e dall’altra poter collegare tutte le uscite, il tutto cablato direttamente ad Arduino. Abbiamo disegnato la scheda, l’abbiamo fatta realizzare a una ditta, e una volta arrivata abbiamo cablato i vari componenti elettronici

Il passo successivo è stato quello di iniziare a costruire la grotta della Natività, in modo d'avere la scena principale come riferimento, le case e il mulino, la cui realizzazione ha richiesto un tempo notevole

La costruzione che ha richiesto maggior tempo in assoluto è stato il Santuario a causa delle notevoli dimensioni, la struttura interna è in legno

Per poi essere rivestita di polistirolo, per simulare i sassi e i mattoni, con una vera malta ad intonaco.

Fatti passare i mesi più caldi, che inducono più alla siesta e alla vacanza che alla costruzione del presepe, a settembre abbiamo iniziato a progettare la struttura d’appoggio dell’intero presepe, a posizionare i pezzi per la base e a studiare la collocazione dei componenti già realizzati. Una delle complicazioni maggiori è stato pensare tutta la struttura in modo da poterla smontare e montare a blocchi, in quanto la progettazione e realizzazione del presepe è avvenuta in una saletta apposita mentre l’esposizione finale viene fatta nella sala soprastante.

I cambiamenti che sono stati apportati rispetto al progetto iniziale, sono dovuti al fatto che inizialmente il presepe doveva avere le dimensioni di 3 metri per 3 metri, ma dopo valutazioni più accurate ci siamo decisi per aumentare la lunghezza a 4 metri. Abbiamo quindi ridisegnato il percorso del fiume, e riposizionato le case attorno ad una piazza. L’allontanamento delle case e il corso modificato del fiume hanno reso necessario l’introduzione di un artifizio scenico per il collegamento delle varie parti, l’introduzione di una scalinata che facesse anche da ponte sopra al fiume.

Vista la mole di lavoro che ci attendeva, abbiamo iniziato a costruire tutte le montagne, completamente realizzate in polistirolo e ricoperte con malta e muschio per dare l’idea della roccia.

In modo d’avere un riscontro dimensionale, il passo successivo è stato quello di progettare e realizzare il fiume. Questa parte è quella che ha creato più problemi a causa dell’abitudine dell’acqua di infilarsi anche nei buchi più piccoli e provocare allagamenti. I tentativi sono stati veramente tanti al pari della frustrazione per gli insuccessi. Solo pochi giorni prima dell’inaugurazione, dopo notevoli mani di impermeabilizzanti di varia natura siamo riusciti ad avere una tenuta accettabile.

Una volta terminato con il fiume siamo passati alla costruzione del ponte. Anche in questo caso sono stati necessari svariati tentativi.

Contemporaneamente alla costruzione di queste parti strutturali, si è cominciato a lavorare ad alcuni componenti di riempimento e alla illuminazione. Sono stati costruiti i lampioni, il lavatoio e un crocefisso votivo di legno, tipico delle zone di montagna.

Arrivati all’8 dicembre è stato necessario smontare i pezzi dalla saletta di costruzione per spostare l’opera da esporre nella sala superiore. Abbiamo ricomposto il puzzle e colmato alcune parti scoperte con una buona dose di muschio, segatura e carta, e il 25 alle ore 1:00 subito dopo la messa di mezzanotte siamo stati pronti per l’apertura al pubblico.

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